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Musandam, Oman: terra di tradizioni millenarie

L’Oman è uno dei paesi più avanzati del Medio Oriente in fatto di tolleranza religiosa e progresso culturale. In Oman nessuna religione è perseguitata grazie alla completa libertà di culto; le donne hanno al pari degli uomini pieno diritto a ricevere un’educazione completa; l’attaccamento alle proprie radici culturali e la volontà di non cedere alla violenta modernizzazione che ha coinvolto gli Emirati Arabi ha fatto sì che ogni aspetto della cultura omanita attuale contenga un briciolo delle antiche tradizioni: se si intende costruire una nuova abitazione o un nuovo edificio, ad esempio, è obbligatorio inserire nel progetto alcuni elementi architettonici tradizionali come cupole e finestre con grate metalliche decorative.

Al di sopra di ogni altra tradizione però vige quella dell’ospitalità, che rende il popolo omanita uno dei più sinceramente accoglienti al mondo. Questo naturale istinto alla gentilezza nei confronti dell’ospite, viene al popolo omanita dalle antiche popolazioni beduine che ancora vivono nelle zone più remote del Musandam e nel cuore desertico dell’Oman, chiamato “Quarto Vuoto”.

Ecco un breve viaggio nella cultura dei popoli nomadi dell’Oman, custodi di tradizioni millenarie.

L’origine del nome e delle tribù

I popoli nomadi del Medio Oriente prendono il nome arabo di bedhw, che letteralmente significa “abitanti del deserto”. Queste popolazioni si sono adattate nel corso dei millenni a una vita assolutamente dura, a strettissimo contatto con il deserto dal quale le tribù traggono il loro sostentamento.

Per far fronte alle difficoltà della vita nel deserto i beduini hanno dato vita a un’organizzazione tribale che si basa sulla strettissima collaborazione tra i vari membri del gruppo. Di una tribù fanno parte individui che possano vantare almeno un avo in comune.

La tradizione dell’ospitalità

Le tribù beduine sono sempre state in costante lotta tra loro per lo sfruttamento delle scarse risorse offerte dal deserto. Questo implica che le guerra armata sia considerata non soltanto un’attività assolutamente indispensabile per la sopravvivenza di una tribù, ma anche assolutamente nobile. Un uomo di cultura beduina non ha alcun timore di morire per difendere la sua tribù, i suoi beni o il suo ospite.

L’ospite, per gli abitanti del deserto, è assolutamente sacro: per onorarlo si mettono a disposizione tutte le risorse della tribù e si macella un animale per assicurargli un pasto sostanzioso che possa rinfrancarlo dalla fatica del viaggio.

Le attività principali della comunità beduina

Tradizionalmente i popoli del deserto provvedono al sostentamento della comunità grazie all’allevamento, alla caccia e alla raccolta di radici e bacche. Se la cura e la caccia degli animali sono attività a completo appannaggio degli uomini della tribù, la cura della casa e dei figli, così come la raccolta di cibo è compito delle donne.

Cultura e religione dei popoli beduini

La cultura beduina si tramanda essenzialmente per via orale. La lingua beduina è tra le più vicine all’arabo classico e, per questo, il suo valore culturale è altissimo. Quando la tribù si riunisce spesso i suoi membri danno vita a vere e proprie gare di canto, narrazione o di poesia su un tema comune come l’amore, il viaggio o la guerra.

Anche la musica è tenuta in altissima considerazione dai popoli del deserto, che costruiscono e utilizzano strumenti musicali di grandissima semplicità: la shabbaba è un lungo flauto metallico, il rabbaba è uno strumento che risuona grazia a un’unica corda di crine di cavallo e il tablah, un piccolo tamburo dal fondo arrotondato.

Un incontro indimenticabile con i popoli del deserto dell’Oman

Non si può visitare il Musandam senza entrare in contatto con le popolazioni beduine per comprendere gli aspetti più profondi della cultura omanita: per questo motivo il safari in montagna di Khasab Musandam Crociere prevede anche una sosta nel villaggio beduino di Bait Ul Qufal. Oggi buona parte delle popolazioni beduine dell’Oman hanno scelto di diventare tribù sedentarie, ma le loro abitudini e il fascino delle loro tradizioni rimangono inalterati.

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I popoli beduini sono una delle più antiche popolazioni dell’Oman: ecco perché conoscerli e lasciarsi affascinare dalle loro usanzeL’Oman è uno dei paesi più avanzati del Medio Oriente in fatto di tolleranza religiosa e progresso culturale. In Oman nessuna religione è perseguitata grazie alla completa libertà di culto; le donne hanno al pari degli uomini pieno diritto a ricevere un’educazione completa; l’attaccamento alle proprie radici culturali e la volontà di non cedere alla violenta modernizzazione che ha coinvolto gli Emirati Arabi ha fatto sì che ogni aspetto della cultura omanita attuale contenga un briciolo delle antiche tradizioni: se si intende costruire una nuova abitazione o un nuovo edificio, ad esempio, è obbligatorio inserire nel progetto alcuni elementi architettonici tradizionali come cupole e finestre con grate metalliche decorative.

Al di sopra di ogni altra tradizione però vige quella dell’ospitalità, che rende il popolo omanita uno dei più sinceramente accoglienti al mondo. Questo naturale istinto alla gentilezza nei confronti dell’ospite, viene al popolo omanita dalle antiche popolazioni beduine che ancora vivono nelle zone più remote del Musandam e nel cuore desertico dell’Oman, chiamato “Quarto Vuoto”.

Ecco un breve viaggio nella cultura dei popoli nomadi dell’Oman, custodi di tradizioni millenarie.

L’origine del nome e delle tribù

I popoli nomadi del Medio Oriente prendono il nome arabo di bedhw, che letteralmente significa “abitanti del deserto”. Queste popolazioni si sono adattate nel corso dei millenni a una vita assolutamente dura, a strettissimo contatto con il deserto dal quale le tribù traggono il loro sostentamento.

Per far fronte alle difficoltà della vita nel deserto i beduini hanno dato vita a un’organizzazione tribale che si basa sulla strettissima collaborazione tra i vari membri del gruppo. Di una tribù fanno parte individui che possano vantare almeno un avo in comune.

La tradizione dell’ospitalità

Le tribù beduine sono sempre state in costante lotta tra loro per lo sfruttamento delle scarse risorse offerte dal deserto. Questo implica che le guerra armata sia considerata non soltanto un’attività assolutamente indispensabile per la sopravvivenza di una tribù, ma anche assolutamente nobile. Un uomo di cultura beduina non ha alcun timore di morire per difendere la sua tribù, i suoi beni o il suo ospite.

L’ospite, per gli abitanti del deserto, è assolutamente sacro: per onorarlo si mettono a disposizione tutte le risorse della tribù e si macella un animale per assicurargli un pasto sostanzioso che possa rinfrancarlo dalla fatica del viaggio.

Le attività principali della comunità beduina

Tradizionalmente i popoli del deserto provvedono al sostentamento della comunità grazie all’allevamento, alla caccia e alla raccolta di radici e bacche. Se la cura e la caccia degli animali sono attività a completo appannaggio degli uomini della tribù, la cura della casa e dei figli, così come la raccolta di cibo è compito delle donne.

Cultura e religione dei popoli beduini

La cultura beduina si tramanda essenzialmente per via orale. La lingua beduina è tra le più vicine all’arabo classico e, per questo, il suo valore culturale è altissimo. Quando la tribù si riunisce spesso i suoi membri danno vita a vere e proprie gare di canto, narrazione o di poesia su un tema comune come l’amore, il viaggio o la guerra.

Anche la musica è tenuta in altissima considerazione dai popoli del deserto, che costruiscono e utilizzano strumenti musicali di grandissima semplicità: la shabbaba è un lungo flauto metallico, il rabbaba è uno strumento che risuona grazia a un’unica corda di crine di cavallo e il tablah, un piccolo tamburo dal fondo arrotondato.

Un incontro indimenticabile con i popoli del deserto dell’Oman

Non si può visitare il Musandam senza entrare in contatto con le popolazioni beduine per comprendere gli aspetti più profondi della cultura omanita: per questo motivo il safari in montagna di Khasab Musandam Crociere prevede anche una sosta nel villaggio beduino di Bait Ul Qufal. Oggi buona parte delle popolazioni beduine dell’Oman hanno scelto di diventare tribù sedentarie, ma le loro abitudini e il fascino delle loro tradizioni rimangono inalterati.

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